Avere è Essere

 

Having is Being
Having is Being

 

La scoperta che avere e essere sono due facce della stessa realtà e che l’essere è la vera fonte dell’avere è un sovvertimento degli schemi mentali dell’umanità, una vera e propria rivoluzione della sua psicologia. Siamo abituati a dire e credere “se avessi denaro e mezzi sufficienti, potrei fare questo o quello e quindi sarei ricco, o felice, o rispettato, etc.

La comprensione che ‘Avere è Essere’ è in grado di rivoluzionare gli schemi concettuali. Non è l’avere che permette di fare e di essere, ma è l’essere che permette di fare e poi di avere.

 

L’Avere e l’Essere sono un’unica realtà ma su piani diversi dell’esistenza. L’avere è l’essere oggettivizzato, è l’invisibile manifestato nel tempo e nello spazio. L’essere è l’avere sublimato, il visibile trasceso e portato ad un ordine superiore.

Ogni passaggio nella storia dell’umanità è sempre stato preceduto da un’idea rivoluzionaria, da un capovolgimento di ideologie che attraverso un individuo si è poi trasmesso alla società. Oggi ci troviamo di fronte ad una nuova rivoluzione psicologica fondata sull’idea che essere e avere sono due facce della stessa realtà, essere ed avere sono solo illusoriamente separati dal fattore tempo che agisce come un ammortizzatore o una cortina fumogena che provvidenzialmente impedisce agli uomini di accedere a una visione così potente, a una comprensione così straordinaria, senza che vi siano preparati.

 

Tutto ciò che vediamo e tocchiamo, tutto ciò che percepiamo, i grattacieli della finanza, le piramidi dell’industria, le scoperte ed i raggiungimenti della scienza e della tecnologia, tutto ciò che noi chiamiamo ‘realtà’, non è altro che la proiezione di un mondo invisibile ai nostri sensi, di un mondo delle idee e dei valori che corre verticalmente al piano della nostra esistenza: il mondo dell’essere.

La ricchezza, il benessere e la qualità della vita di un uomo, come quello di una nazione o di una intera civiltà, non dipendono dalla disponibilità e dalla dovizia di mezzi e di risorse materiali ma dall’ampiezza del loro essere. Il modo di sentire, di pensare e di agire, l’altezza delle aspirazioni e l’ampiezza delle idee, quello in cui credono e ciò che sognano, decide il destino degli uomini. Questo spiega perché i paesi più ricchi di risorse naturali sono spesso anche i più poveri e come mai l’arricchimento di un uomo non è condizione sufficiente per sottrarlo al suo destino se non corrisponde ad un arricchimento nell’essere. E’ riconoscibile di fatto l’esistenza di un meccanismo omeostatico che ineluttabilmente riconduce l’avere al livello dell’essere.